“Scegli il lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”
(Confucio)

Ho iniziato a frequentare lo Shiatsu per curiosità. Per “puro caso” e l’ho sposato per sempre da subito.
Non ho conosciuto lo Shiatsu troppo presto, arrivavo da altri percorsi. Il primo fatto a 16 anni con una scuola di Yoga dove ho conosciuto la meditazione e lo studio dei testi vedici. Quasi contemporaneamente mi sono avvicinata alla Macrobiotica. Era il 1976 e la parola stessa, all’epoca, sembrava blasfema. Grande-Vita o meglio l’essenza e l’energia del cibo. Una cosa interessantissima per me ancora adolescente. Ero curiosa e affamata di conoscenza per l’anima. Ero giovane, ma sapevo già cosa era bene e cosa no per la mia vita. Magari non avevo ancora le idee chiare, ma a 16 anni chi le ha?

“Ai più importanti bivi della vita non c’è segnaletica”
(Ernest Hemingway)

Direi che il mio percorso si è delineato nel tempo ed io ho aderito ad esso scivolandoci dentro dolcemente. Spesso non ero consapevole del disegno che la vita mi stava offrendo, tuttavia mi era chiaro da quale parte volessi stare e così procedevo. Fino ad arrivare allo Shiatsu incontrato quasi 25 anni fa. Da allora la mia vita ha sterzato un’altra volta e ha preso una piega definitiva.
Lo Shiatsu mi ha cambiata, plasmata, trasformata e ancora oggi, continua ad affascinarmi. Un percorso che ha un inizio, ma non conosce fine: questo è il bello dello Shiatsu, perché come ogni arte non si finisce mai di impararla. Nonostante insegni da 20 anni riesco ad emozionarmi e da stupirmi ogni giorno., come se fosse il primo giorno.

Incontrare le persone e trasmettere loro l’arte dello Shiatsu mi fa stare bene, mi permette di confrontarmi in modo unico perché la relazione che si instaura nasce dal cuore con reciprocità.
Lo Shiatsu è un percorso, uno studio esperienziale che si può solo vivere intensamente e che fa crescere, fa cambiare il punto di vista, smussa gli angoli rigidi della mente.
Lo Shiatsu aiuta le persone che lo praticano a riallinearsi a se’ stesse partendo dal corpo fisico, che troppo spesso non ri-conosciamo anche se lo abitiamo. Ci permette di respirare bene di aprire il diaframma alla vita, agli altri ampliando il giardino interno e permettendo di farlo fiorire, di curarlo ed amarlo.

Sostenere il processo di auto-guarigione delle persone fa bene non solo a chi riceve lo Shiatsu, ma
soprattutto a chi lo pratica.
Se, al termine di un trattamento l’operatore si sente stanco allora vuol dire che qualcosa non ha funzionato. In altre parole significa che non si è messo in ascolto, in contatto con il ricevente. Offrirsi pienamente con la mente sgombra attraverso il tocco sui Meridiani è un’esperienza che riallinea entrambe le persone. Attraverso la sinergia che si va creando durante tutta la sessione in cui lo shiatsuka è al servizio dell’energia si ingenera una danza silenziosa e profonda che ridona benessere in equilibrio al ritmo delle onde vitali.

Lo Shiatsu è pura gioia, un sorriso che non tramonta mai.